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Servizio 1
Il primo studio è stato condotto da Katcher, Segal e Beck nel 1984 (Comparison of Contemplation and Hypnosis for the Reduction of Anxiety and Discomfort during Dental Surgery): realizzando due sale d’attesa di due studi dentistici, una provvista di un acquario e l’altra no, è stato constatato che i pazienti che avevano avuto la possibilità di osservare l’armonia dei pesci all’interno dell’acquario avevano affrontato in maniera migliore e con una minore ansia gli interventi odontoiatrici.
Servizio 2
Nel 2015 è stato condotto un interessante studio dai ricercatori delle università di Plymouth e di Exeter, in collaborazione con il National Marine Aquarium, poi pubblicato sulla rivista scientifica “Enviroment & Behavior”: monitorando lo stato fisico e mentale da parte dei partecipanti, dopo un periodo di tempo trascorso a fissare un acquario, i ricercatori si sono accorti che gli stessi avevano sperimentato una riduzione della pressione sanguigna e del battito cardiaco, con conseguente riduzione dei livelli di stress. Il risultato è correlato anche al numero di pesci presenti nell’acquario: una maggiore numerosità di specie crea nell’osservatore migliori effetti benefici.
Secondo la ricercatrice britannica Deborah Cracknell, “veder nuotare i pesci in acquario è una pet therapy benefica: rilassa, riduce la pressione ed abbassa il battito cardiaco”. (Marine Biota and psychological Well-Being: A preliminary Examination of dose – Response Effects in an Aquarium setting)
Servizio 3
Vi sono evidenze scientifiche anche degli effetti migliorativi che l’osservazione degli acquari può avere su malattie degenerative: nel 2013 Nancy E. Edwards e Alan M. Beck hanno condotto uno studio su 70 soggetti anziani affetti da demenza e Alzheimer (The influence of aquariums on weight in individuals with dementia).
Sono stati posti degli acquari all’interno delle strutture ospitanti, in particolare nelle sale da pranzo comuni. I risultati sono stati sorprendenti: i pazienti hanno dimostrato una maggiore propensione a consumare i pasti e quindi a mantenere o aumentare il loro peso corporeo.
Servizio 4
Non solo sugli anziani, ma anche sui bambini: in Italia esiste un progetto scientifico sperimentale denominato SEA LIFE THERAPY condotto presso l’ospedale P. Pederzoli in collaborazione con Gardaland - Sea Life Aquarium e Merlin Magic Wand Italy.
Il Coordinatore del progetto è il dott. Matteo Sulpasso, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Pediatrica, precedentemente Docente della Scuola di Specializzazione di Chirurgia Pediatrica dell’Università di Verona, che spiega:
“Grazie al progetto SEA LIFE THERAPY, per la prima volta in Italia, verrà studiato un protocollo di terapia assistita sui bambini con il supporto di un acquario d'acqua dolce tropicale, allo scopo di utilizzarlo come tecnica antinocicettiva (preventiva del dolore) e non farmacologica.
Lo scopo è quello di alzare significativamente la soglia del dolore ma soprattutto abbattere l’ansia e la paura nei più piccoli in modo naturale, per poterli sottoporre ad esami anche invasivi senza l’utilizzo di terapie farmacologiche di supporto”. (https://www.ospedalepederzoli.it/)